Col naso all’insù è un piccolo albo che custodisce una preziosa storia d’amore.
Aspetta di essere sfogliato, letto, ma soprattutto sentito.
Giorgia Migliano è l’autrice, che ha deciso di mettere in parole una parte della sua storia. Parole che hanno avuto il compito di spiegare a Tommaso, il suo bambino, e a lei stessa il passaggio della sorellina Alice.
Le illustrazioni sono a cura della sorella di Giorgia, Alexandra Migliano.
Le famiglie che attraversano il lutto perinatale, custodiscono una storia unica. Spesso resta silenziosa, persino segreta. Altre volte prende forma e colore, allora può esprimersi ed essere tramandata, trasformandosi in bellezza.
Col naso all’insù è la storia della famiglia di Alice, ma può diventare la voce di altre famiglie che possono riconoscersi nelle parole di Giorgia e trovare così il loro modo di raccontarsi, per proseguire ad esistere, non più nel silenzio.
Giorgia Migliano è pedagogista, mamma di Tommaso e Alice e, per conoscerla meglio, abbiamo pensato di porle alcune domande.
Cosa ha ispirato la creazione di questo albo?
“Col Naso all’insù” non è stato ispirato, ma è nato dall’esigenza di trasformare, dar vita al dolore, renderlo finalmente possibile, normalizzarlo, manifestarlo. E tutto ciò che è manifesto è anche meno spaventoso, più umano. Questa, quella della scrittura, è stata la mia personale strategia. Ognuno di Noi ha la sua, trova la propria strada per portare fuori da sé, e osservare. E, il lavoro in comunione con mia sorella Alexandra che lo ha illustrato, è stato ancora più terapeutico. Ancora più normale, semplice.
Qual è il messaggio che desideri diffondere?
Il messaggio che vorrei passare è proprio questo. Il dolore, così come l’amore, è una potenza generatrice. Crea. Anche cose belle. Rendiamo normale la condivisione di esperienze di vita anche dolorose. Rendiamole normali, diamo la possibilità alla relazione d’aiuto di instaurarsi. Il tema del lutto perinatale è ancora un tabù, condito da convenevoli e frasi ad effetto che hanno nulla a che vedere con un dolore così potente.
Sappiamo quanto i bambini siano di gran lunga più esperti di noi circa l’amore, le sue declinazioni e le sue rappresentazioni, per questo non posso fare a meno di chiederti: cosa pensa Tommaso di questo tuo lavoro?
Tommaso ha saputo che la Mamma aveva scritto un libro quando ha iniziato a “circolare” fisicamente in casa. È rimasto lì per settimane, e dopo molto mi ha chiesto di leggerglielo. È stato emozionante leggere le mie parole, a Lui. Non ha detto nulla dopo. Chiuso il libro è tornato al suo gioco. Ed io rispetto i suoi tempi, rimanendo aperta ad ogni domanda. Perché ogni domanda ha la sua dignità ed è appunto degna di rispetto.
Ringraziamo Giorgia per averci dato l’occasione di conoscere e presentare questo suo lavoro e vi lasciamo il link per l’acquisto.
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