I diritti dei genitori che perdono un bambino

I diritti dei genitori che perdono un bambino

I diritti dei genitori che perdono un bambino
Kyle Ragsdale, Ritratto della famiglia Collins (Fonte)

I GENITORI

1) Dovrebbero avere l’occasione di vedere, abbracciare e toccare il loro bambino prima e/o dopo      la    morte per il tempo desiderato.

2) Si dovrebbe provvedere che il bambino venga fotografato e che queste foto vengano messe a disposizione dei genitori o conservate finché i genitori desiderano vederle.

3) I genitori dovrebbero ricevere tutti i ricordi possibili, per esempio etichette con il nome, foto di ecografie e/o altro, ciuffo di capelli, impronte di mani o piedi, dati riguardanti il peso e l’altezza del bambino.

4) I genitori hanno il diritto di dare un nome al loro bambino e di entrare in relazione con esso.

5) I genitori hanno il diritto di vedere rispettate le loro abitudini e tradizioni culturali e religiose.

6) L’assistenza dovrebbe essere garantita da personale sensibile che rispetta i bisogni individuali dei genitori.

7) Durante l’ospedalizzazione ai genitori dev’essere garantito di passare il maggior tempo possibile con il loro bambino.

8) I genitori devono avere il diritto di restare anche soli con il loro bambino per ottemperare ai loro soggettivi bisogni.

9) I genitori hanno il diritto di informazione sulla procedura di esequie.

Per quanto riguarda un’autopsia, nel caso di un aborto spontaneo, i genitori devono avere il diritto di ordinare o rifiutare un’autopsia o un esame patologico secondo le norme delle leggi in vigore.

10) Le informazioni sullo stato di salute del bambino, la causa di morte inclusa l’autopsia, rapporti patologici e medici, devono mantenere un linguaggio comprensibile ai genitori.

11)  I genitori devono avere il diritto di disporre una cerimonia d’addio, un funerale o una cremazione in accordo con le norme locali e in armonia con la loro fede personale e la loro tradizione religiosa e culturale.

12) I genitori hanno il diritto di essere informati riguardo le possibilità di assistenza e mezzi per favorire il superamento dell’evento, per esempio gruppi e iniziative, consulenza, letteratura e riviste sul tema della perdita perinatale.


Curiosità sull’immagine:

I crochi spuntati in cortile avevano  confortato Kristine Collins dopo il suo primo aborto. Quando arrivò il decimo anniversario di matrimonio, i Collins commissionarono un ritratto di famiglia all’artista Kyle Ragsdale. Kristine chiese all’artista di includere un croco per ogni figlio mai nato, in modo che, attraverso il dipinto si manifestasse la loro speranza di vedere inclusi nella loro vita anche i figli che non c’erano, non come una “macchia scura”, ma come qualcosa di intrecciato con le loro vite in modo creativo.

Simbologia del Crocus o Croco: Il nome Croco deriva dal termine greco kroke ovvero “filamento” e indica una delle principali peculiarità di questo delicato fiore, cioè, la presenza di lunghi stimmi  all’interno della sua corolla.       A livello simbolico, il croco è legato al culto della Grande Madre, custodendo una duplice valenza: da una parte rappresenta la Terra madre che genera e dall’altra indica la capacità di questa di accogliere  i resti dei propri figli, in una eterna danza tra vita e morte.  In epoca romana, il filamento del croco, simbolo di questo eterno legame,  rese questo fiore importante per il culto dei morti.  I crochi infatti, venivano posti sulle tombe dei defunti amati, nella speranza di una loro vita ultraterrena.   (“Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante” di Alfredo Cattabiani, Oscar Mondadori, 1998)

Bibliografia:

I diritti dei genitori” contenuti in “I diritti dei genitori che perdono un bambino e i diritti del bambino” in “Schweizer Hebamme/Levatrice Svizzera” 12/96.

Nota:

Questi “diritti” sono stati estratti dalla scheda contenuta in “Quando un bambino muore“, Rivista  D&D Donna & Donna, Il giornale delle Ostetriche, Dicembre 1998, N°23. Gestione Editoriale Centro Studi il Marsupio, Firenze.

Questa scheda è contenuta anche in “Il canto interrotto. Il sostegno nelle esperienze difficili“, Quaderni di D&D, N. 9, Novembre 2012, Edizioni S.E.A.O. (Scuola Elementare di Arte Ostetrica s.r.l.), Firenze.

Pubblicato per la prima volta il 19 novembre 2016

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