La morte e l’immensità: le NDE (Near Death Experience)

M’illumino

d’immenso. 

Giuseppe Ungaretti, “Mattina”,

26 gennaio 1917 – Santa Maria la Longa (Udine).

Mi sono sempre chiesta:

Quale meraviglia del cuore, quale consapevolezza fulminea  e perché,  hanno toccato a un certo punto l’animo di Giuseppe Ungaretti, quando, volontario nella prima guerra mondiale, scrisse queste parole?

Near Death ExperienceL’ho sempre immaginato, oltrepassando io stessa in auto quel paesino della mia regione, vestito in divisa, al risveglio, dopo una lunga notte trascorsa a pensare sul senso della vita oppure a vegliare i compagni straziati dall’ingiusta guerra.

Mi sono a lungo interrogata se l’urgenza nel creare questa poesia, fosse per lui frutto di un processo interiore, l’esito del cammino del suo farsi Uomo, oppure  il riverbero di un’esperienza ancora estranea alla sua identità e poi fatta propria, ad esempio  quello di una nuova bellezza improvvisamente colta nel mondo.

Ma quale bellezza così grande può  aver riempito i suoi occhi?  Forse una speranza nata in qualcosa? Oppure, ancora, è stato  il senso  dell’ infinito riconosciuto  in un fiore, in un insetto, negli affetti e nelle memorie delle parole di qualcuno, nel cielo, in un ultimo abbraccio, in un angolo di quel luogo, in una fantasia o in che?

Attorno a lui c’era tanta morte.

Nonostante la morte e le rovine,  la luce.

A questa luce, paradossale, chissà quanti pensieri  il poeta, l’uomo, il soldato,  ha dedicato prima di trovarne il senso.

E chissà se, la consapevolezza da lui esperita, di una presenza di  qualcosa di forte e luminoso, nonostante accanto regnasse lo stridore della sofferenza e  della morte, non fosse altro che il cuore di quello che noi oggi definiamo resilienza, ovvero quella luce interiore che può guidarci nel mistero dell’immensità  e che non può essere ridotta alla sola contemplazione della propria esperienza, ma a qualcosa di più profondo, legato al trascendente, allo spirituale, alla connessione con il senso della vita.

Probabilmente è vero che a volte solo l’estrema vicinanza con la Morte può insegnarci qualcosa. Essa ci conduce a  trasformazioni  pienamente radicali della nostra interiorità.

Un “M’illumino di immenso” simile, nella condizione di nuova armonia con il Cosmo, è ciò che traspare dai racconti delle persone che hanno vissuto le NDE o ESPERIENZE di STATI DI PREMORTE.

Qualcuno ha definito ciò che si prova in questi  “viaggi” in  altre  dimensioni “Chiarità”.

Cino Tortorella racconta sulla sua Near Death Experience:

Ho visto davanti a me un sentiero luminoso nel quale mi sono incamminato, pervaso da una profonda, dolcissima serenità. Il corpo si è ritrovato immerso da un’onda che mi sollevava dolcemente e che mi portava in alto, un’onda non di acqua, ma di luce purissima, una luce liquida, niente a che vedere con quella terrena…

E’ difficile trovare delle parole per descrivere quel posto, forse quelle più azzeccate sono quelle scritte da Frà Bonaventura mentre descrive la morte del suo compagno Francesco: “E’ sommerso nell’abisso della Chiarità eterna”.

Ecco, l’abisso di Chiarità è una bella descrizione. (https://www.youtube.com/watch?v=jgunIWmrioQ)

Le NDE inducono una nuova visione del cammino umano, inglobano ogni aspetto della consapevolezza della propria vita e di ogni suo passaggio.

E’ il capire, il capirsi, l’appartenere e l’appartenersi, il prima e il poi, la connessione con ogni elemento nell’Universo, anche con il Nulla. E’ la comprensione del Tutto!

Con l’intenzione di far conoscere queste esperienze, vi presentiamo un documentario italiano sulle esperienze delle NDE

“NDE: una raccolta di testimonianze” (2017).

L’autrice è LARA PEVIANI, videomaker.

Buona Visione!

INTERVISTA SULLA Near Death Experience DI CINO TORTORELLA


Nota bene:

Il documentario di Lara Peviani è stato scelto sia per i contenuti, sia per il fine nobile che traspare dalle intenzioni di chi lo ha creato,  oltre che per la sua  bellezza e per i racconti proposti;

il video con l’intervista di Cino Tortorella per la sua sincera spontaneità, mentre quello con la voce computerizzata perchè riporta il racconto  su Frà Bonaventura e la morte di San Francesco.

CINO TORTORELLA è stato un conduttore e autore della Tv italiana.  Nei panni di Mago Zurlì ha condotto per anni lo Zecchino D’Oro. Nel 2007 e nel 2009 ha avuto due esperienze di premorte in seguito a dei problemi di salute.

Fonti:

RINGRAZIAMENTI:

Grazie a Lara Peviani per la sua gentilezza e disponibilità nel permettere che il suo documentario figurasse nel nostro blog sul lutto perinatale.

Pubblicato per la prima volta il 17 dicembre 2018

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