Non dirmi…

Non dirmi che andrà tutto bene, perché tu questo non lo sai. Conosco la differenza fra sperare e illudersi di poter prevedere il futuro.
Non dirmi che ho già “pagato il mio prezzo” e di qui in avanti sarà tutto in discesa, perché non funziona proprio così. In realtà non so come funzioni… nessuno lo sa, nemmeno tu.
Non dirmi di scacciare i “cattivi pensieri”, perché sono inutili e mi fanno male. Come se nascondere la polvere sotto il tappeto, sia mai stata veramente una soluzione.
Non dirmi di contare tutte le cose buone che ho, così da sminuire quelle meno buone, perché non è un gioco a premi. Si tratta piuttosto di trovare un equilibrio fra tutto ciò che c’è.
Non dirmi che sono fortunata… sarebbe potuta andare anche peggio, perché sarebbe potuta andare anche meglio: non è questo il punto. Il punto è far pace con ciò che è stato.
Non dirmi ciò che è giusto o sbagliato, perché i fatti della vita accadono o non accadono, non in quanto giusti o sbagliati, piuttosto perché possibili o impossibili. E noi possiamo opporci con tutte le nostre forze, oppure pregare e sperare con tutto il nostro cuore, tuttavia essi continueranno ad accadere oppure no.
Non dirmi cosa devo fare, perché non lo sai. Solo io lo so.
Ascoltami.
Ascolta tutto: rabbia, disperazione, tristezza, pianto, vergogna, colpa, paura, dolore, nostalgia e gioia, consolazione, speranza, coraggio, fiducia, riso, soddisfazione, tenerezza, dolcezza…
Stai e ascolta, perché se tu sei lì e sai stare nelle mie parole, esse fluiranno, diverranno il racconto della mia storia, quella in cui posso stare, anche perché tu puoi starci con me.
Non sarò sola.
Mi serve che ascolti senza giudicare, perché io possa trovare la migliore versione di storia possibile.
Per essere io, proprio io, mi servi tu. Accanto a me.
E ad un certo punto, mi sarà chiaro cosa voglio fare…
 

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