Quel che resta è l’amore è il libro sul lutto, scritto da Andrea Cavallaro, uno dei proprietari dell’agenzia di onoranze funebri Cipriani di Rovigo.
Ho incontrato Andrea a Parma, lo scorso novembre, in occasione della rassegna annuale Il Rumore del Lutto. Mi ha colpito di lui il garbo, la semplicità con cui ha raccontato la sua esperienza a fianco dei dolenti. Spicca in lui il desiderio di essere sinceramente accanto a quel dolore, con rispetto, pazienza e cura.
Al termine di quell’incontro, Andrea ha omaggiato tutti i presenti della sua pubblicazione, perché nei suoi desideri c’è che cambi il modo di approcciare al lutto, affinché tutti siano messi nelle migliori condizioni di affrontare il proprio dolore e di stare accanto a chi è chiamato a viverlo.
La capacità di Andrea di sapersi mettere “a fianco”, si manifesta anche nel libro e fin dalle prime pagine.
Andrea parla al lettore, coinvolgendolo, dandogli del tu, proprio come gli stesse seduto accanto. La sensazione è di non essere soli nell’analisi di questo grande buco nero che è la sofferenza causata dalla morte: la mancanza di respiro che la consapevolezza dell’assenza genera in chi la subisce, lungo l’incredulità, la rabbia, lo sconforto, la fretta di risollevarsi, il desiderio di tornare indietro… insomma, il caos che genera il lutto.
In Quel che resta è l’Amore, Andrea dà la sensazione di non spaventarsi mai.
Si rivela un argine sicuro, capace di restare in ascolto delle domande più difficili, tentando di offrire risposte semplici, profonde, attinte non solo dalla sua esperienza pluriennale col dolente, ma anche dall’indagine personale svolta all’interno di questa materia, grazie al confronto con professionisti come tanatologi, psicologi, eccetera.
Questo sarà un libro emotivo, pratico, ricco di storie personali e consigli che si sono dimostrati realmente efficaci, molto lontani dalla schematica freddezza dei testi di psicologia clinica. Tuttavia, ti prego, non prendere ciò che ti dirò come se fosse un metodo o una prescrizione. Prendi ciò che ho scritto come un onesto e dettagliato racconto, frutto della mia esperienza e usalo come punto di partenza per la tua ricerca.
Dunque non un libro che detta regole, piuttosto un testo con cui confrontarsi, a partire del quale porsi altre domande e cercare dentro di sé le risposte migliori per se stessi, poiché il lutto è un percorso unico.
Nello scorrere delle pagine, Andrea diventa sempre più familiare, paziente e mai invadente. Spiega perché proviamo quel dolore, quali tappe possiamo incontrare, quali i nodi difficili da sciogliere e suggerisce alcune strade possibili.
Il lutto è un groviglio. Un complesso e intricato (e soprattutto unico) sistema di interazioni fra memorie, emozioni e pensieri che puoi riuscire a districare solo quando comprendi cosa sta accadendo dentro di te.
Quel che resta è l’amore, non è solo un libro per persone in lutto, piuttosto è un testo assai valido per chi deve relazionarsi col dolente. Oggi non siamo più educati alla morte, non siamo più capaci di stare davanti al dolore, non sappiamo cosa dire, né capiamo fin dove possa muovere l’assenza di qualcuno; di fronte alla morte sentiamo potente la nostra inadeguatezza nel farvi fronte, la paura di considerarla reale, il timore di perdere anche noi qualcuno o morire noi stessi; in quest’epoca così povera di strumenti e spazi di accoglimento per un sentimento che colpirà tutti noi, prima o poi, il libro di Andrea è un piccolo grande faro nel buio, capace di illuminare un percorso tortuoso.
Un testo alla portata di tutt*, utile a tutt*.
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